27 novembre 2013

Il semaforo

Il verde è il colore più bello...
Verde, giallo e rosso. Un post a puro titolo informativo nel quale è necessario dire che la lista delle 100 cose sarà dipinta sempre più, con il passare del tempo, da questi tre colori. Proprio gli stessi colori di un semaforo, segnale che generalmente non sopporto, ma che in questo caso indicherà in maniera piacevole il modo in cui il mio viaggio prosegue.
Ogni voce della lista sarà evidenziata di un colore piuttosto che un altro a seconda del risultato ottenuto. Ecco più in dettaglio il significato delle voci evidenziate:

Verde: successo! Sono riuscito finalmente a realizzare almeno questa fra le 100 cose.
Giallo: Ehi, calma, ci sto lavorando . . .
Rosso: Ahi ahi ahi! Qualcosa è andato storto e non ce l'ho fatta . . . dovrò ritentare.

Chiaro e semplice.

22 novembre 2013

#47 - Resident Evil

Wesker, Jill e Barry nell'immensa
e misteriosa hall della villa
Per gli appassionati di videogame l'immagine qui a fianco parla eloquente : basta un colpo d'occhio e chi nel lontano 1996 (sono già passati 17 anni, aiuto com'è possibile?!) possedeva una console grigia chiamata PlayStation, ricorderà immediatamente il primo capitolo di una fortunata serie (un po' meno fortunata per i protagonisti del gioco) chiamata Resident Evil.
Chi non ha assaggiato l'alone di mistero che aleggiava nella hall della mansione isolata in Raccoon Forest? Sottofondi sonori inquietanti e decisamente azzeccati ci accompagnavano nell'avventura, e ogni volta aprire una porta era un domandarsi con apprensione cosa accidenti vi avremmo trovato al di là . . . Ebbene il videogioco in questione non era proprio una passeggiata. Vari fattori rendevano ai due protagonisti (Jill Valentine e Chris Redfield) la vita assai difficile :
  1. l'impossibilità di salvare dove si voleva,
  2. le occasioni di salvataggio limitate al numero di preziosissimi nastri d'inchiostro da trovare e raccogliere nella villa,
  3. si aggiungeva lo scarso, anzi, scarsissimo numero di munizioni, e sopravvivere a volte diventata un continuo slalom fra zombie e altre creature molto poco simpatiche . . .
Ricordo benissimo quando all'incirca a metà gioco rimasi in uno stretto corridoio abitato da inquilini scortesi senza più una pallottola . . . il pugnale non mi aiutò granché e laggiù finii la mia avventura con Jill, l'affascinante poliziotta. Così non risolsi mai più il mistero che aleggiava in Resident Evil . . . Mannaggia!

Senonché a distanza di anni eccomi tornato alla ribalta! Ieri sera con l'ausilio di un semplice emulatore per pc sono rientrato in questa avventura, deciso a concluderla! Mi sono preparato per bene : chiuso in camera mia, solo, luci spente e cuffie nelle orecchie mi hanno isolato nella villa. Ammetto anche di essermi preso male due o tre volte, sebbene avessi ancora ricordi legati al gioco . . . La prima volta mentre due cani rabbiosi hanno sfasciato i vetri di alcune finestre, rincorrendomi con l'evidente intenzione di non voler giocare a palla. Un'altra quando in un microscopico corridoio sono rimasto senza via di fuga incastrato fra due zombie, e solo qualche colpo di pistola ben assestato mi ha levato dall'impaccio . . . Insomma che per tutta la durata della mia prima avventura serale con questo gioco non ho avuto il battito cardiaco proprio rilassato . . . 
Comunque sono deciso e spaccherò il fondoschiena a tutti gli zombie che intralceranno il mio cammino, risolvendo il mistero e rifacendomi della sconfitta subita anni fa!
Tremate!

17 novembre 2013

Il viaggio ha inizio!

Non c'è ritorno sul viaggio della tua vita
Decidere, in un giorno della propria vita, di incamminarsi per un lungo viaggio, potrebbe apparire banale nel contesto della società in cui viviamo, frenetica e in costante movimento.
Ma cos'è un viaggio? Salire a bordo di un treno, di un aereo o dell'auto con l'obiettivo di passare una bella vacanza di una, due settimane . . .  magari un mese? Fosse anche un anno sarebbe di certo stupendo, ma non è questo il senso che io intendo. Non solo, perlomeno.
Proseguendo nella mia riflessione, realmente ogni giorno nel momento in cui ci svegliamo dal sonno iniziamo un nuovo cammino. Ma proprio qui sopraggiungono due grandi però . . .  Il primo si chiama "abitudine", il secondo "pigrizia". Tralasciando gli obblighi evidenti della vita, sui quali non si discute, il nostro cammino con la subdola collaborazione nostra e di questi due mostri rimane strettamente intrecciato a se stesso. E il sentiero rimane sempre il medesimo. A meno che non venga il terremoto a sconvolgere qualcosa. Quante volte diciamo: "Non ho tempo per questo o per quello, sono così indaffarato . . . !".

Ho sempre pensato che l'essere umano tenda a calcolare i propri desideri e le proprie intenzioni con esagerazione. E col distendere la gamba delle volontà troppo lontano rispetto alle proprie possibilità, si corre il rischio di inciampare nell'esatto opposto e di rimanere tristemente fermi dove si sta. Talvolta per sempre. Aiuto che dramma! Sono dell'idea che a volte basterebbe diversificare qualche piccolo aspetto della vita all'apparenza insignificante, o interessarci a qualcosa a cui non ci siamo mai avvicinati per avere la possibilità di aprire una via del tutto nuova. Insomma, guardare anche alle piccole cose. Forse anche stupide, ma che ti lasciano un sorriso. E un sorriso cambia tutto.
Dovremmo anche avere il coraggio di abbandonare il vecchio e noto sentiero, senza paura, e addentrarci fra i rami e le foglie del bosco che ci affianca. E chissà cosa si trova? "There's no turning back on your life's journey. Just make new paths to follow instead" riporta la foto di questo primo post, che per i profani dell'inglese, all'incirca sta a significare: "Non c'è ritorno sul viaggio della tua vita. Solo crea nuovi percorsi da seguire."

Da qui nasce l'idea di scrivere una lista. Eeeh? Tutta 'sta manfrina tra meandri filosofici per concludere dicendo di avere scritto una stupida lista? Beh . . .  forse è un'idea un po' navigata, ormai, ma pur sempre un'idea piacevole. Un'intenzione che qualcosa può cambiare.
Oggi si parte per un viaggio che forse finirà, oppure no. Per un viaggio che porterà qualcosa di speciale, di simpatico, di meraviglioso . . .  (si spera nella migliore delle ipotesi!).
"Non c'è ritorno sul viaggio della tua vita". Troppe volte lo sguardo è rivolto al passato. Non si può farne a meno, dopotutto . . .  ma è giunto il momento di lanciare un'occhio al futuro, alla ricerca, sperando in qualcosa di migliore. Questo è, per iniziare, il sentiero più corretto.

  SI PARTE!